
Una Storia Millenaria tra Acque, Terra e Nobili Casate
Bagnolo San Vito, comune situato nel cuore della provincia di Mantova, vanta una storia ricca e stratificata che affonda le sue radici in un passato antichissimo, segnato dalla presenza etrusca, per poi attraversare i secoli sotto l’influenza di potenti famiglie nobiliari e trasformarsi radicalmente nel corso del Novecento grazie a imponenti opere di bonifica. Il suo stesso nome, derivante dal latino balneum (acquitrino), evoca la natura acquitrinosa del territorio, un elemento che ha profondamente condizionato la vita e lo sviluppo delle sue comunità nel corso dei millenni.
Le Origini: L’Inesplorato Splendore Etrusco del Forcello
La storia di Bagnolo San Vito ha inizio in un’epoca ben precedente alla dominazione romana, come testimoniano gli straordinari ritrovamenti archeologici in località Forcello. Qui, a partire dagli anni ’80, gli scavi hanno portato alla luce un vasto insediamento etrusco risalente al VI secolo a.C. Si trattava di una vera e propria città-emporio che, grazie alla sua posizione strategica lungo le vie d’acqua, intratteneva fiorenti scambi commerciali con l’area padana, l’Europa centrale e il mondo greco. Il Parco Archeologico del Forcello, oggi visitabile, offre una preziosa finestra su questo capitolo fondamentale e per lungo tempo sconosciuto della storia locale.
Dal Medioevo al Dominio dei Gonzaga
Con il declino dell’Impero Romano, il territorio di Bagnolo San Vito, come l’intera area mantovana, visse un periodo di instabilità, segnato dal passaggio di diverse popolazioni barbariche. È nel Medioevo che iniziano a delinearsi i nuclei abitati che ancora oggi compongono il comune.
La frazione di Correggio Micheli riveste in questo periodo una notevole importanza strategica, come testimonia la presenza di un castello risalente all’XI secolo. Di questa antica roccaforte, demolita nel XVIII secolo per ordine dell’imperatore Carlo VI, sopravvive ancora oggi la “Torre Matildica”, così chiamata in onore della contessa Matilde di Canossa, figura di spicco dell’epoca.
Il legame con la potente casata dei Gonzaga, signori di Mantova, segna profondamente la storia di Bagnolo San Vito. In particolare, il territorio fu feudo del ramo cadetto dei “Gonzaga di Novellara e Bagnolo”, che ne mantennero il controllo per diversi secoli. Questa illustre famiglia ha lasciato un’impronta indelebile sul territorio, in particolare con la costruzione di dimore signorili.
Le Frazioni: Storie Intrecciate tra Fiumi e Devozione
La storia di Bagnolo San Vito è un mosaico composto dalle vicende delle sue numerose frazioni, ognuna con una propria identità e un proprio percorso storico:
- San Nicolò Po: Nota fin dal 1073, questa frazione, il cui nome è legato al patrono San Nicola di Bari, ha avuto per secoli un’importanza cruciale grazie alla sua posizione sul fiume Po, che ne faceva un vitale snodo commerciale e di trasporto. Il suo declino iniziò con lo spostamento delle principali vie di comunicazione. La storia di San Nicolò Po è anche legata a un evento bellico di grande rilevanza: fu proprio nei suoi pressi che nel 1526 venne ferito il celebre condottiero Giovanni dalle Bande Nere.
- San Biagio: Questa frazione ha visto crescere la sua importanza nel corso del tempo, in particolare dopo le opere di bonifica del XX secolo. La sua chiesa parrocchiale, riedificata nel Settecento su una preesistente pieve trecentesca, testimonia la lunga tradizione religiosa della comunità. A San Biagio si trova anche un monumento ai caduti della Prima Guerra Mondiale, a memoria del sacrificio dei suoi abitanti.
- Correggio Micheli: Oltre al già citato castello medievale, la frazione conserva una forte identità storica. Nel corso del Novecento, la sua chiesa è stata ricostruita, simboleggiando la continuità della vita comunitaria.
- San Giacomo Po: Anche la storia di questa frazione è indissolubilmente legata alle acque del Po, che ne hanno rappresentato sia una risorsa che una minaccia, con diverse alluvioni che ne hanno segnato la storia. Il paese fu quasi interamente ricostruito in una posizione più sicura all’inizio del XX secolo. La sua chiesa e il monumento ai caduti sono i punti di riferimento della comunità.
- Campione: Questa località è nota per la presenza di un oratorio dedicato a Santa Margherita da Cortona, la cui costruzione risale al XVIII secolo per volontà della nobile famiglia Loria.
L’Età Moderna e Contemporanea: La Trasformazione del Territorio
Un capitolo fondamentale nella storia recente di Bagnolo San Vito è rappresentato dalle grandi opere di bonifica intraprese nel XX secolo. La costruzione dell’imponente impianto idrovoro della Travata, tra il 1925 e il 1929, ha permesso di prosciugare vaste aree paludose, rendendole coltivabili e cambiando per sempre il paesaggio e l’economia del territorio. Questa trasformazione ha favorito lo sviluppo dell’agricoltura, che ancora oggi rappresenta un settore trainante per l’economia locale.
Simbolo dell’eleganza e del potere delle famiglie che hanno dominato queste terre è Villa Riva Berni. Questa sontuosa villa seicentesca, originariamente della famiglia Lanzoni e poi passata ai marchesi Riva-Berni, fu ampliata e impreziosita nel Settecento per volere del marchese Francesco Riva Berni in onore della sua consorte, la principessa Eleonora Gonzaga. In tempi più recenti, la villa è balzata agli onori della cronaca per essere stata, tra il 1995 e il 1999, la prima sede del “Parlamento del Nord”.
Il Novecento ha visto anche Bagnolo San Vito e le sue frazioni attraversare i tragici eventi delle due guerre mondiali, come ricordano i monumenti ai caduti presenti in diverse località del comune. Nel secondo dopoguerra, lo sviluppo economico e infrastrutturale ha portato a una crescita demografica e a una progressiva modernizzazione, pur mantenendo vive le tradizioni e la forte identità locale.
Oggi, Bagnolo San Vito si presenta come un comune dinamico, che ha saputo valorizzare il proprio patrimonio storico, artistico e naturalistico, a partire dall’eccezionale sito etrusco del Forcello, fino alle testimonianze del suo passato nobiliare e alla memoria della sua civiltà contadina. Una storia, quella di Bagnolo San Vito, che continua a scorrere, proprio come le acque dei fiumi che da sempre ne delimitano e ne definiscono l’identità.